Russia: 4 francobolli per il centenario della Prima Guerra Mondiale
Il 31 luglio 2014 la Russia ha emesso quattro francobolli riguardanti altrettanti momenti gloriosi della Prima Guerra Mondiale.
Il valore è da 20,00 rubli ciascuno ed i francobolli sono raccolti in fogli da undici esemplari con una vignetta interpretativa.
Completa la vignetta una carta geografica che aiuta alla collocazione dell’episodio nello spazio.
Le scritte sono in caratteri cirillici.
Il primo francobollo ricorda Osowiec, una fortezza costruita dai russi a cinquanta chilometri da Białystok (ora Polonia) negli anni 1882-1892 a protezione dei confini occidentali della Russia contro la Germania.
Nel periodo tra il 1914 ed il 1915 venne assaltata tre volte dalle truppe tedesche, con massicci attacchi e cannoneggiamenti. Il 6 agosto 1915, con il terzo attacco tedesco, vennero impiegati 14 battaglioni di fanteria, uno di genieri, 30 cannoni da assedio pesanti e 30 batterie di gas tossici. Ma l’avanzata tedesca venne respinta eroicamente dai pochi difensori russi rimasti in vita, che colpiti dai gas ai polmoni nonostante le maschere protettive tossivano sangue. I giornali europei chiamarono questo contrattacco “l’attacco dei morti”. Quindici giorni più tardi l’esercito russo abbandonò la fortezza e si ritirò in nuove posizioni più facilmente difendibili.
Il secondo francobollo è dedicato al generale Aleksej Alekseevič Brusilov (rappresentato con gli ufficiali dello stato maggiore) ed all’offensiva che ne porta il nome che permise, nel 1916, di liberare un vasto territorio dell’Ucraina.
Il 29 marzo 1916 Brusilov fu nominato comandante generale del fronte sud-occidentale e decise di attaccare a sorpresa per una notevole lunghezza del fronte. Volle inoltre colpire con l’artiglieria principalmente le postazioni di comando. Lungo un fronte di ben 400 chilometri, il generale avanzò mediamente di 39 chilometri, catturando 400.000 soldati austro-ungarici. Ma la Germania trasferì 17 divisioni dal fronte francese per arginare l'attacco, e di nuovo, la guerra divenne un conflitto di posizione. Per questa offensiva Brusilov venne decorato con la Spada di San Giorgio con Diamanti e fu il solo comandante russo a ricevere questo premio durante la Prima guerra mondiale.
Il terzo francobollo rappresenta le quattro brigate di fanteria che nel 1916 composero il Corpo di spedizione nazionale spedito in Francia (nell’immagine, la presenza nella Champagne).
Il Corpo, composto inizialmente da due brigate di fanteria autonome, combattè con distinzione sul fronte della Champagne. Altre due brigate furono inviate in aiuto degli anglo-francesi sul fronte di Salonicco. In totale, i russi inviarono in rinforzo ai loro alleati occidentali 745 ufficiali e 43.547 sottufficiali e soldati. Dopo gli eventi della rivoluzione d’ottobre e la disgregazione dell’esercito russo sul fronte orientale, presso le truppe dislocate in Francia ebbero luogo numerosi episodi di insubordinazione, in particolare all'interno della prima brigata e a metà giugno del 1917 le due brigate furono ritirate dal fronte e inviate in un campo di internamento vicino La Courtine, nel centro della Francia, dove furono destinate ad attività di costruzione e di retrovia. Alcune centinaia di volontari formarono una "legione russa" che continuò a combattere con i francesi fino alla fine delle ostilità.
Il quarto francobollo riguarda l’operazione Erzurum, offensiva avviata all’inizio di gennaio 1916 sul fronte del Caucaso che portò a conquistare l’importante centro della difesa ottomano.
La vignetta rappresenta due soldati con una delle armi catturate. L'inverno non è la stagione adatta per una campagna militare nella regione del Caucaso: nell’inverno 1915 le temperature, le condizioni atmosferiche e lo stato delle vie di comunicazione contribuirono all’annientamento dell’intera Terza Armata dell’esercito ottomano. Ma l’effetto sorpresa per una così audace offensiva in pieno inverno contro la fortezza di Erzurum permise ai russi di distruggere una divisione ottomana che si trovava nei suoi quartieri invernali. Dopo una settimana di combattimenti gli ottomani si ritirarono verso la fortezza di Erzurum, ritenuta inespugnabile. Sulla base anche di questo erroneo convincimento l'alto comando ottomano non mandò i rinforzi attesi. L'11 febbraio i russi attaccarono le linee ottomane a difesa di Erzurum, impiegando 250 pezzi di artiglieria per costringere alla resa la fortezza. Il 16 febbraio gli ottomani si ritirarono con la perdita di 25.000 soldati, 327 pezzi di artiglieria e una gran quantità di rifornimenti.