L’Austria ed i suo francobolli commemorativi della Prima Guerra Mondiale
Sono passati 100 anni dallo scoppio della Grande Guerra: un anniversario importante che molti stati commemorano.
2 francobolli austriaci che ritraggono l'arciduca Francesco Ferdinando e sua moglie Sofia
Mentre alcuni serbi durante le cerimonie a Sarajevo dichiarano di voler cambiare e proporre una cerimonia alternativa per commemorare quel 1914, anno in cui ci fu l'attentato che diede il via al tremendo conflitto che portò alla Prima Guerra Mondiale, le poste austriache emettono due francobolli per ricordare quello stesso attentato di Sarajevo contro l'erede al trono austro-ungarico. I due francobolli proposti dalle poste Austriache per il centenario della Grande Guerra sono inseriti in un foglietto che ritrae le vittime dell'attentato, l'arciduca Francesco Ferdinando e sua moglie Sofia, duchessa di Hohenberg, con sullo sfondo un disegno che ricorda l'attentato rappresentato su un giornale dell'epoca (pubblicazione del 12 luglio 1914 del quotidiano francese "Le Petit Journal").
Giornata di celebrazioni contrapposte e di coincidenze:
- nella capitale della Bosnia si sono svolti vari eventi, contrapposti tra loro, tra i conservatori che hanno voluto mantenere le loro manifestazioni svolte a Visegran e gli innovativi e "revisionisti" che hanno invece celebrato a Sarajevo, senza i rappresentanti della Republika Srpska e della Serbia
- in Austria assieme al centenario del conflitto mondiale viene celebrato il centenario della morte di Bertha von Suttner, pioniera del pacifismo, prima donna ad essere insignita del premio Nobel nel 1905, morta pochi giorni prima dello scoppio della Grande Guerra dopo aver dedicato un'intera vita alla pace.
Nel suo discorso, il cancelliere Werner Faymann dichiara di voler confermare la responsabilità dell'avvio del conflitto all'attentato di Sarajevo, che uccise l'erede al trono Francesco Ferdinando, ma al contempo pone attenzione sul "fatale ultimatum" posto dall'Austria alla Serbia, dichiarando "che la monarchia austro-ungarica ha la sua grossa parte di responsabilità nello scoppio della guerra".
L'attentato a Sarajevo e l'inizio della Prima Guerra Mondiale - approfondimento
Le notizie sono confuse e ci sono molte versioni su questo fatidico giorno: era il 28 giugno 1914 ed era sette i giovani appostati a Sarajevo per colpire l'erede al trono dell'Austria-Ungheria, arciduca Francesco Ferdinando d'Asburgo. Erano giovani ed erano inesperti con le armi, e solo alcuni di loro entrarono in azione: il primo non riuscì a sparare, dichiarando di non poter mirare al bersaglio, il secondo lanciò una bomba verso l'auto dell'arciduca ma mancò il bersaglio e distrusse un'altra auto del corteo, seguirono panico e concitazione, e gli altri attentatori convinti della riuscita del loro piano abbandonarono il corteo.
L'arciduca e la moglie erano vivi e furono condotti al sicuro, ma vollero poi far visita ai feriti dell'attentato e fu così che percorrendo una via cittadina, poco meno di un'ora dopo dalla bomba, incrociarono casualmente uno degli attentatori che si trovò per pura coincidenza in una posizione che gli consentì di sparare all'arciduca Francesco Ferdinando e a sua moglie Sofia. Li uccise entrambi, avviando la reazione a catena che avrebbe fatto esplodere la Prima guerra mondiale.
Passa un mese esatto dall'assassinio, ed il 28 luglio 1914 l'Austria-Ungheria, con il pieno appoggio della Germania, dichiara guerra alla Serbia.